Sabato 21 aprile, presso la Basilica di Santa Restituta al Duomo in Napoli, è stato presentato il programma dell’evento, civile e religioso, che ci sarà in Assisi in occasione della Festa di San Francesco (prossimo 4 ottobre), cui parteciperà la Campania, a nome di tutte le regioni d’Italia, per offrire in dono l’olio per la Lampada del Santo Patrono d’Italia.
Per la Campania è il quinto pellegrinaggio nella città di San Francesco, dopo le visite, con l’offerta dell’olio, del 1944, 1961, 1979 e 1998.
Sono intervenuti alla conferenza stampa il Presidente della Conferenza Episcopale Campana, l’Arcivescovo Metropolita di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, l’Arcivescovo di Benevento, Monsignore Felice Accrocca, delegato della Conferenza Episcopale Campana per il coordinamento dell’evento di Assisi, e il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato.
Inoltre erano presenti Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo delegato della Conferenza Episcopale per il Turismo e il Tempo libero, Mons. Ciro Miniero, delegato della Conferenza Episcopale per le Comunicazioni Sociali, rappresentanti della Regione, del Comune di Napoli, delle Amministrazioni provinciali e comunali, delle Istituzioni religiose. A margine della presentazione si è riunita, per la prima volta, il Comitato promotore delle celebrazioni per la festa di San Francesco ad Assisi.
Come si celebra il 4 Ottobre
Con l’avvicinarsi del VII centenario della morte di san Francesco (1926) il Consiglio di presidenza della “Fides Romana” lanciò un appello a tutti gli italiani perché esprimessero la loro unità spirituale attraverso il simbolo di una Lampada votiva che ardesse perennemente presso la tomba di San Francesco.
All’inizio della conversione, dopo aver udito le parole del Crocifisso in San Damiano, san Francesco, come primo gesto di amore, offrì del denaro ad un sacerdote perché comprasse olio per far ardere una lampada di fronte a quella immagine così miracolosa. Così è scritto nella “leggenda dei tre compagni” e Tommaso da Celano precisa che l’intenzione di Francesco era che “la sacra immagine non rimanesse priva, neppure per un istante, dell’onore, doveroso, di un lume”.
Così la “Fides Romana” esorta i Comuni d’Italia ad offrire una lampada votiva presso la Tomba del Poverello pacificatore. L’appello diceva: “Nel giorno sacro della gloria luminosa di Francesco d’Assisi, mentre il mondo cristiano già si appresta a celebrare l’Anno Centenario di Colui che fu definito il più Santo fra gli Italiani, il più italiano fra i santi, ‘Fides Romana’ lancia un appello di concordia e di fede…”.
“Una lampada votiva sulla Tomba di Francesco in una fiamma sola – come sulla Tomba di Dante – dalle cento Città e dai mille e mille Comuni della Patria”.
L’unità spirituale espressa nel Simbolo, a Ravenna, presso l’urna del poeta sia espressa così anche ad Assisi presso l’urna del Santo e la trepida luce dell’ulivo si accenda, nell’auspicato giorno centenario, “festa nazionale” d’Italia, a promessa e a cominciamento nuovo nell’ardua perenne fatica. Per felice coincidenza, la realizzazione della lampada avvenne in concomitanza con la proclamazione di San Francesco Patrono Primario d’Italia (1939) voluta da Papa Pio XII. Nelle vita primigenia dell’ordine, il dono dell’olio, che le regioni offrono al Patrono d’Italia, è segno di gratitudine e stima ma è anche il riconoscimento sul significato delle proposte francescane; la fiamma, rappresenta invece l’amore per Cristo crocifisso.